28 febbraio 2020
L’allarme connesso a Covid-19 rischia di allungare l’attesa dei pendolari che percorrono il tratto di «Paullese» tra «Cerca» e A58-TEEM e che, almeno dal 2010, aspettano, spesso in coda, la realizzazione delle due corsie per senso di marcia promessa assieme all’apertura dell’Autostrada, avvenuta, secondo programma, nel 2015.
Stando alle considerazioni fatte da alcuni amministratori locali, l’emergenza sanitaria potrebbe costringere, infatti, la Città Metropolitana a rinviare l’avvio dell’intervento di sua competenza calendarizzato per marzo e da inquadrare nello spettro più ampio del raddoppio che interesserà il tracciato della SP 415 da Zelo Buon Persico a Spino d’Adda.
L’eventuale slittamento del via ai lavori comporterebbe, fra le altre conseguenze, pure il perdurare di una fruizione parziale del ponte che permette alla Provinciale di scavalcare A58-TEEM e che Tangenziale Esterna SpA ha ultimato da un lustro al duplice scopo di accelerare la costruzione della «Paullese Bis» e di favorire l’accessibilità all’Autostrada.
Tale viadotto, a causa del mancato potenziamento mirato a garantire la fluidificazione dell’Ex Statale, che avrebbe dovuto coincidere proprio con l’inaugurazione della «Melegnano-Agrate» (33 chilometri raccordati con A1 Milano-Napoli, A35-BreBeMi e A4 Torino-Trieste), rimane, del resto, off-limits per la metà delle migliaia di utenti incolonnati.
Gli automobilisti bloccati sulle due corsie di ponte (una per senso di marcia) aperte al traffico sopportano, dunque, sia il danno provocato dalle code sia la beffa innescata dal constatare che, in parallelo con la porzione di «Paullese» sovrastante l’Autostrada, corrono altre due corsie di viadotto non transitabili in assenza del raddoppio tra «Cerca» e A58-TEEM.
Alla luce di questa situazione risulta più facile comprendere, dunque, perché, nel 2019, 10.000 pendolari imprigionati nel caos viabilistico abbiano tentato di evadere dalle file avventurandosi, in qualsiasi giorno feriale, nel centro storico di Paullo e incorrendo nelle multe derivanti dagli ingressi vietati nella Ztl monitorata dalle telecamere del Comune.
Alla storia infinita della «415 Bis», per ora effettivamente realizzata dagli Enti territoriali preposti solo riguardo al tratto Crema-Spino (14 chilometri) e a quello tra Peschiera e «Cerca» (cinque chilometri) nonostante l’intero raddoppio sia stato concepito nel 1984, potrebbe aggiungersi, insomma, la vicenda del ponte-ombra e del cantiere-fantasma causa allerta Coronavirus.
L’auspicato lieto fine di questo capitolo non scioglierà, comunque, in modo definitivo il nodo trasportistico costituito dall’Ex Statale dal momento che rimarrà nel cassetto ancora chissà per quanti anni il sogno delle quattro carreggiate pure nei Lotti, fermi alle fasi istruttoria o di assegnazione, Zelo-A58, Zelo-Ponte sull’Adda e Ponte sull’Adda-Spino.
C’è da sottolineare, infine, che, sebbene siano trascorsi quasi 60 mesi dall’entrata in esercizio, la «Melegnano-Agrate» subisce tuttora l’ulteriore penalizzazione del permanere di un’accessibilità piena solo dalla «Rivoltana», totalmente raddoppiata, e a scartamento ridotto dalla «Cassanese», potenziata unicamente da Pioltello in poi e monca del Raccordo tra A51 Tangenziale Est e A58-TEEM.