30 giugno 2021
La quarantennale saga della «Cassanese Bis», che, solo in parallelo con l’entrata in esercizio di A58-TEEM (2015) e di A35-BreBeMi (2014), aveva proposto trame positive grazie all’impegno profuso dalle Concessionarie nel finanziamento e nella realizzazione del Raddoppio tra Pioltello e Pozzuolo, continua con un altro capitolo della costruzione senza il lieto fine auspicato dai pendolari postCovid.
Come risultava di sua esclusiva competenza e superando le decelerazioni al cronoprogramma originario impresse, pure al tempo della campagna vaccini, da lockdown e Zone Rosse, Milano Serravalle ha appena ultimato, infatti, il primo tratto (Svincolo Lambrate-Centro Intermodale Segrate) del Raccordo fra TEEM (33 chilometri da Agrate a Melegnano collegati con A4 Torino-Trieste, A35 e A1 Milano-Napoli) e Tangenziale Est.
Tale infrastruttura costituisce, tuttavia, unicamente l’inizio della Direttissima che consentirebbe agli utenti di passare da A58 ad A51 (e viceversa) percorrendo un’Arteria tutta d’impronta autostradale (velocità massima 110 chilometri orari) simile a quella trasposta, ormai sette anni fa, dalla carta millimetrata alla realtà con l’obiettivo di fluidificare la «Rivoltana» e di assicurare l’accesso alle Autostrade da Liscate.
In sede di pianificazione della Viabilità Speciale in territorio di Segrate, il compito di completare gli altri segmenti che permetterebbero di mettere a terra sia l’intera Interconnessione fra TEEM e Tangenziale Est sia gli ulteriori tasselli del puzzle era stato assegnato, del resto, dalla Regione al Gruppo internazionale (Unibail, Rodamco e Westfield) che, a fine 2022, avrebbe dovuto aprire Westfield Milan (Area Ex Dogane).
Nell’aprile 2020 l’operatore aveva ufficializzato, invece, il rinvio sine die, causa Coronavirus, della costruzione del mall (235.000 metri quadrati, 1,4 miliardi di investimenti, 44.000 posti di lavoro, 300 boutique, 50 ristoranti e 16 cinema stando alle slide) e il conseguente slittamento, altrettanto a data da destinarsi, dei lavori finalizzati alla realizzazione delle porzioni di «Cassanese Bis» (210 milioni complessivi) affidategli.
Da allora l’avanzamento delle opere ha riguardato soltanto il tratto del Raccordo TEEM-Tangenziale Est assegnato a Milano Serravalle che, giunto ormai alle ultime rifiniture, s’intravede, transitando lungo la SP 103, all’altezza di Maison du Monde e Bricoman e che la Concessionaria e il Pirellone (ma non il Comune di Segrate) vorrebbero sottoporre a collaudo a luglio per concretizzarne l’entrata in esercizio a settembre.
In merito a Westfield Milan e alla Viabilità Speciale progettata per assorbire le ricadute sul traffico generate da 20 milioni di visitatori l’anno (previsioni delle slide), per oltre 15 mesi si sono rincorse, al contrario, voci allarmistiche («La multinazionale ha cancellato dai piani di sviluppo lo shopping center e le Arterie integrate») o rassicuranti («Mall e strade saranno inaugurate nel 2023. Lo dimostrano i cantieri del Tratto Giallo»).
La posta in gioco, di entità superiore al completamento dell’Interconnessione A58-A51 tanto sognata da automobilisti, autotrasportatori e motociclisti dal momento che l’effettiva costruzione di Westfield Milan potrebbe alimentare un volano di occupazione importante per l’economia lombarda colpita al cuore dalla pandemia, impone, dunque, ai soggetti pubblici e privati coinvolti di tornare ad affrontare le questioni sospese.
In quest’ottica, il 2 luglio rappresentanti di Regione, Municipio e Gruppo internazionale, approfittando di un rallentamento dei contagi da Covid indotto dalla vaccinazione e conclamato dai dati, si riuniranno con all’ordine del giorno l’apertura entro l’estate della Bretella Svincolo Lambrate-Centro Intermodale Segrate al fine di scongiurare il rischio di abbandonare alla mercé dei vandali un’opera finita ma tenuta chiusa.
L’augurio è che la ripresa del confronto induca le parti a trovare soluzioni definitive magari visionando, per l’ennesima volta, la piantina della «Cassanese Bis» allegata a questo comunicato (la sezione terminata è evidenziata in verde). Basta un’occhiata, difatti, per intuire quanti posti di lavoro potrebbero essere creati, all’epoca del dopo Coronavirus, dal mall e dal sistema trasportistico congelati dalla pandemia.