19/11/2013
Trecentododicimilacentoventicinque giornate-lavoro assicurate dall’11 giugno 2012 (apertura dei cantieri) al 30 ottobre 2013, 1.500 lavoratori presenti quotidianamente nei Lotti Nord, Centro e Sud dal 1° gennaio scorso, 998 imprese (279 direttamente impegnate nei cantieri, 719 fornitrici dall’esterno di servizi e prestazioni) coinvolte dall’avvio della realizzazione del tracciato autostradale (32 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano con interconnessioni con BreBeMi, A1, A4) e delle arterie ordinarie integrate (38 chilometri), 2.326 mezzi impiegati nella costruzione e 200 milioni di euro di ricchezza generata tra pagamento degli emolumenti, acquisto di materiali (374.000 metri cubi di calcestruzzo, 48.000 tonnellate di ferro e 18.000 litri di vernice) e saldo dello stato di avanzamento.
Quelli illustrati stamattina dall’amministratore delegato di Tangenziale Esterna Spa Stefano Maullu, nell’ambito dell’incontro «TEEM: il lavoro si fa (auto)strada» svoltosi presso il campo-base di Truccazzano, sono dati che inquadrano nell’ottica di un formidabile volano anticiclico contro la crisi economica l’impulso offerto all’occupazione e alla crescita dalla trasposizione alla realtà di Tangenziale Est Esterna di Milano.
Anche perché tali riscontri, certificati dalla Piattaforma Genesis, che, oltre a incrociare con Prefetture e Forze dell’ordine la documentazione antimafia richiesta a tutte le imprese, monitora minuto per minuto gli ingressi nei Lotti Nord, Centro e Sud di uomini e mezzi, «fotografano» unicamente l’attività strettamente legata ai cantieri e non contemplano le ricadute positive innescate sul territorio dalla permanenza di un esercito composto da 1.500 lavoratori che, ogni giorno, finiscono per generare ricchezza nelle aree interessate dalle opere attraverso azioni basilari come mangiare un panino, prendere un caffè, rifornirsi di benzina e fare la spesa.
Dai numeri evidenziati oggi durante l’evento, peraltro caratterizzato dai significativi interventi del segretario generale di Uil Milano Lombardia Walter Galbusera, dei sindaci di Pozzuolo Martesana Angelo Caterina e di Truccazzano Vittorio Sartirana nonché dei lavoratori Stefania Sardelli (sono diverse le giovani donne che operano nei cantieri anche con ruoli importanti), Paolo Sigalini e Hamed Kamel, scaturisce, in ogni caso, una dimensione di occupazione e di crescita in assoluta controtendenza rispetto alla recessione accusata anche dalla Lombardia motore economico dell’Italia.
Va sottolineato, del resto, che il 46% delle 279 imprese impegnate direttamente nei cantieri proviene dalla Lombardia, il 34% da altre regioni del Nord, l’11% dal Centro e il 9% dal Sud. L’estrazione provinciale delle imprese lombarde vede, inoltre, in pole position i territori interessati dalla realizzazione di TEEM e BreBeMi in quanto 54 imprese sono di Milano, 12 di Monza e Brianza, 15 di Lodi, 24 di Bergamo e 24 di Brescia.
Interessante, infine, notare che il 44% delle imprese coinvolte ha meno di cinque dipendenti, il 37% tra i cinque e i 15, il 15% tra i 16 e i 49 e solo il 4% più di 50. Nella costruzione di TEEM non stanno, insomma, lavorando solo i colossi del settore, peraltro rappresentati nell’azionariato della Concessionaria, ma anche (e soprattutto) le ditte più piccole.
«Garantiamo un reddito continuativo a quel popolo delle partite Iva formato da muratori, carpentieri, tecnici, trasportatori, saldatori eccetera che, in assenza della costruzione di TEEM, si ritroverebbe a lavorare singhiozzo e, perdipiù, senza cassa integrazione – ha dichiarato Maullu -. Ed è questo, tra quelli comunicati oggi, il dato che più inorgoglisce TE a 550 giorni dall’apertura dei cantieri. Per quanto riguarda l’indotto, ovviamente sfuggito a questo primo bilancio imperniato sull’attività dei Lotti Nord, Centro e Sud, posso anticipare che sarà un’indagine affidata a un’università specializzata ad appurare quanto lavoro complessivo abbia innescato TEEM in una rete di servizi costituita non solo delle ditte rifornitrici di materiale edile ma anche da ristoratori, albergatori, negozianti, baristi eccetera. Ma il discorso dell’occupazione e della crescita indotte dall’opera non si esaurirà con la sua costruzione. Basta, del resto, la modernizzazione assicurata al Paese dalla realizzazione dell’Autostrada del Sole per accreditare la tesi sostenuta da autorevoli economisti che ogni euro investito nella costruzione di infrastrutture si moltiplichi almeno per cinque in termini di produzione immediata di ricchezza».