Milano, 17 settembre 2015 – Dalla costruzione dei 38 chilometri di nuove strade a percorrenza gratuita connesse a TEEM-A58, peraltro accelerata, nei giorni scorsi, dall’effettuazione di diversi vari nel Sud Milano, alla realizzazione degli interventi ambientali integrati al tracciato autostradale (32 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano) raccordato a nord con l’A4 Torino-Trieste, al centro con l’A35 BreBeMi e a sud con l’A1 Milano-Napoli.
Pure l’odierna apertura a Melzo del cantiere per il recupero di Cascina Triulza dimostra come Tangenziale Esterna SpA continui a rispettare gli impegni assunti, in sede di Accordo di Programma, con le Amministrazioni locali riguardo alla trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà delle opere viarie e verdi finanziate dalla Concessionaria.
TE investirà, difatti, tre milioni di euro per sottrarre al degrado il settecentesco complesso ritenuto un simbolo dell’attività casearia lombarda dal momento che, alla fine dell’800, Egidio Galbani incominciò proprio qui a produrre i suoi formaggi.
Oggi, davanti al cantiere, s’è tenuto un incontro tra il sindaco Antonio Bruschi, l’assessore ai lavori pubblici Rocco Martelli e i responsabili del restauro.
La ristrutturazione di Cascina Triulza, invocata da almeno trent’anni da quei residenti mai rassegnatisi a perdere un patrimonio di edilizia agricola di tale rilevanza nonostante l’impossibilità materiale degli Enti pubblici a reperire le risorse necessarie, comporterà due anni di lavori.
Il recupero risulta incardinato su un progetto che persegue l’intento di rispettare non solo la consistenza fisico-materica del sito ma anche la conformazione architettonica, distributiva, spaziale e ambientale del complesso.
Si tratta, dunque, di un restauro conservativo destinato a esaltare la versatilità e la competenza professionali che le maestranze di Pizzarotti SpA, capofila delle imprese coinvolte nella realizzazione del Lotto B di TEEM culminata il 23 luglio 2014 con l’entrata in esercizio dell’Arco di collegamento dell’A58 con l’A35 BreBeMi e con le Provinciali «Rivoltana» e «Cassanese», avevano già evidenziato sempre a Melzo costruendo la nuova Biblioteca Comunale di via Pasta, grazie a un investimento di quattro milioni di euro da parte di Tangenziale Esterna SpA, intitolata al poeta varesino Vittorio Sereni e inaugurata il 18 gennaio 2013.
La messa in sicurezza di ogni singolo edificio della Cascina cui è stato dato il via oggi verrà accompagnata da indagini finalizzate alla stesura del progetto esecutivo.
Le informazioni acquisite serviranno, d’altra parte, a garantire il consolidamento statico degli immobili a livello di fondazioni, strutture, murature, solai e coperture.
Lo scopo finale del recupero non è, difatti, la musealizzazione della Triulza ma la piena accessibilità del complesso che il Comune, proprietario della Cascina, destinerà, una volta ultimati i lavori, a funzioni pubbliche da attivare attraverso un concorso di idee.
L’auspicio è che Cascina Triulza, caratterizzata dalle presenza di stalle, casere, silos, fucine e da una torre colombara a pianta quadrata, possa essere utilizzata nell’ambito di una fruizione da parte della popolazione locale legata all’industria casearia ancora radicata a Melzo con gli attuali stabilimenti Lactalis ex Galbani e Invernizzi.
Tutta la storia del complesso si dipana, del resto, in parallelo con la produzione di formaggi tipica del territorio melzese.
Le prime notizie sull’esistenza di un cascinale tra le odierne vie Lazzati e Trivulzio sono registrate sulle mappe catastali stilate ai tempi di Maria Teresa d’Austria.
Correndo al 1895, Cascina Triulza risulta di proprietà di un certo Antonio Mangiagalli, cha affitta i locali a Egidio Galbani, un giovane casaro proveniente dalla Valsassina.
Egidio, tutt’altro che sciagurato come l’omonimo personaggio manzoniano il cui fantasma, secondo una leggenda meneghina, si aggirerebbe nottetempo tra i saloni di Palazzo Isimbardi, oggi sede della Città Metropolitana, è già un imprenditore conosciuto per l’allora rivoluzionaria produzione di formaggi a pasta molle.
Cascina Triulza, inserita in un’area al centro di transumanze vocata all’allevamento di bovini da latte e dotata di uno scalo ferroviario, decreta, in breve, il successo di Galbani.
In pochi anni, la vecchia casera si rivela troppo stretta per i dipendenti che Egidio assume a ripetizione.
Nel 1911, Galbani intraprende, quindi, la costruzione del primo stabilimento industriale di Melzo destinato alla produzione di formaggi.
Inizia, così, il graduale abbandono di Cascina Triulza, che, dagli anni ’90, versa, pure sull’onda di una serie di crolli, in uno stato di degrado considerato irreversibile.
Sino all’entrata in esercizio (16 maggio scorso), però, di TEEM-A58…