Milano, 25 marzo 2019 – «L’Arca di Noè» ha mandato in onda un servizio girato nei sottopassi salva-fauna costruiti da Tangenziale Esterna SpA allo scopo di consentire agli animali di spostarsi da un lato all’altro di A58-TEEM senza provocare i sinistri innescati dagli attraversamenti che, su altre Arterie del Paese, mettono a rischio specie e utenti.
Per la prima volta un’Autostrada italiana è andata, dunque, in televisione grazie alla maggiore sicurezza che garantisce non solo a selvatici e domestici ma anche ad automobilisti, autotrasportatori e motociclisti in virtù della costruzione di 16 opere ambientali finalizzate a ridurre la quota di incidenti provocata dai transiti di animali.
Traendo spunto dall’emergenza cinghiali scattata, nel gennaio scorso, non solo sull’A1, lo storico (quarant’anni di presenza nel palinsesto di Canale 5) programma curato da Maria Luisa Cocozza ha deciso, infatti, di piazzare le telecamere all’interno dei tunnel di A58-TEEM con l’obiettivo dichiarato di spiegarne la genesi e di testarne l’efficienza.
La particolare prospettiva del reportage, realizzato nelle scorse settimane e trasmesso ieri, ha convinto la troupe coordinata da Elisabetta Falciola a concentrare le riprese nei tre cunicoli che, stando ai video delle «foto-trappole» allestite da Tangenziale Esterna SpA per monitorare l’effettivo passaggio delle specie, risultano più usati dalla fauna.
L’approdo de «L’Arca di Noè» sulla «Agrate-Melegnano» s’è rivelato, dunque, fondamentale per inquadrare l’Autostrada taglia-file (33 chilometri raccordati con A4 Torino-Trieste, A35-BreBeMi e A1 Milano-Napoli) anche nell’ottica dell’impegno profuso dalla Concessionaria in ordine alla prevenzione dei troppi schianti causati dagli animali.
Tale aspetto è stato sviluppato, nell’ambito dell’intervista dedicata alla progettazione delle gallerie, dall’ingegner Matteo Boroni (Ufficio Tecnico di Tangenziale Esterna SpA), che ha individuato nel censimento delle specie avviato, nel 2011, dalla Concessionaria l’inizio della trasposizione dalla carta millimetrata alla realtà dei percorsi salva-vita.
Il montaggio del servizio, imperniato sull’alternanza tra immagini diurne incentrate sui sopralluoghi alle infrastrutture compiuti dall’équipe e clip notturne monopolizzate dai movimenti di tante specie, ha accreditato, invece, la funzionalità dei tunnel nel contesto di un’Area Metropolitana per fortuna ancora popolata pure da piccoli predatori.
Come già avevano fatto i frame ricavati dal materiale girato dalle «foto-trappole», anche il reportage del programma di Mediaset prova, del resto, che tassi, volpi, donnole e faine, dopo aver tentato invano di violare le recinzioni dell’Autostrada, imboccano i percorsi scavati apposta per vanificare i loro tentativi di attraversamento dell’Arteria.
Caccia, riproduzione e cure parentali degli esemplari sorpresi dalle telecamere continuano a svolgersi, dunque, tra i due settori di un Tracciato che sembra rispondere all’esigenza di salvaguardare gli utenti in viaggio e di tutelare gli animali stanziali nei territori semi-urbani della Brianza, del Milanese e del Lodigiano lambiti da A58-TEEM.
Il servizio de «L’Arca di Noè» suffraga, d’altra parte, l’ipotesi che diversi soggetti si siano abituati, gradualmente, a percepire la «Agrate-Melegnano» non come un ostacolo alla disponibilità dell’habitat ma quasi alla stregua di un’estensione dell’areale nel quale, per mezzo dei cunicoli, possono spostarsi senza sentire il bisogno di invadere le corsie.
In questa chiave andrebbero interpretate sia la circostanza di una limitata fruizione diurna delle gallerie sia la constatazione che tassi, volpi, donnole e faine affrontano numerosi tragitti andata e ritorno nella medesima nottata sfruttando, però, assai di rado lo stesso tunnel per ciascuno degli spostamenti effettuati al di sotto delle carreggiate.
Sempre sviluppando il tema della sicurezza di utenti e fauna, la trasmissione ideata da Clemente J. Mimun ha segnalato, infine, che pure cani, gatti e conigli, dopo essere stati respinti dalle reti, si sottraggono ai rischi mortali connessi alle perlustrazioni da un capo all’altro dell’Autostrada imitando i piccoli predatori nell’utilizzo dei 16 sottopassi.
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