Milano, 31 marzo 2019 – Una folla da Giro d’Italia ha assistito, stamane, all’inaugurazione della ciclabile Melzo – Gorgonzola (2,6 chilometri) connessa ad A58-TEEM (33 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano) e intitolata ad Alessandro De Nicola, il 21enne mountain-biker che, nel marzo del 2014, venne falciato da un’auto lungo un’arteria minore (i genitori erano presenti alla cerimonia di stamattina).
Una cornice di pubblico degna di una grande corsa a tappe ha contrassegnato, dunque, la partenza di un’opera che, proprio in considerazione dei troppi incidenti registrati sulle strade comunali, provinciali, regionali e statali del territorio, Tangenziale Esterna SpA decise di finanziare con l’obiettivo di salvaguardare maggiormente ciclisti e pedoni.
In quest’ottica, la Concessionaria stanziò 1,4 milioni di euro per la realizzazione, peraltro affidata dai Municipi a imprese selezionate con procedure di gara trasparenti, dell’infrastruttura aperta oggi e si premurò di aggiungerla all’elenco delle piste già concordato con Regione Lombardia e Amministrazioni locali alla stipula dell’Accordo di Programma.
La costruzione della ciclabile, saggiata stamattina dai due gruppi di residenti che, tirati dai sindaci Antonio Fusè e Angelo Stucchi, si sono mossi dai centri storici per poi ricongiungersi in via Parini e partecipare al taglio del nastro, è stata improntata al conseguimento dell’elevatissimo standard di sicurezza fissato da Concessionaria e Comuni.
Per questa ragione, al completamento del percorso (Natale 2018) è seguita una fase di adeguamento del tracciato ai condivisi criteri di tutela degli utenti, scandita dall’avvio del sistema di illuminazione attivato in corrispondenza dell’attraversamento pedonale, dalla posa di barriere salva-vita ai lati della mini-rotatoria e dal collaudo definitivo.
Sottopassi, scavalchi e semafori mirati a mettere in sicurezza ciclisti e pedoni caratterizzano, infatti, l’opera che, da Gorgonzola, si dipana verso Melzo dall’ex strada consortile teatro dell’incidente in cui perse la vita il giovane De Nicola per poi incrociare il cavalcavia di via Parini e proseguire, in direzione ovest, sino all’altezza della Roggia Bascapera.
Successivamente, l’infrastruttura si raccorda, nei pressi del quartiere Molino Novo, all’esistente bypass della SS 11 «Padana Superiore», che, come il limitrofo tratto della SP 104 «Cassanese», era stato sottoposto a riqualificazione nell’ambito degli interventi di compensazione attuati da Tangenziale Esterna SpA nel Quadrante lambito da A58-TEEM.
L’entrata in esercizio della pista Melzo-Gorgonzola, avvenuta a stretto giro di posta rispetto all’apertura della gemella Pozzuolo-Bellinzago (2,5 chilometri, 1,8 milioni di euro) ugualmente raggiungibile con A58-TEEM, permette, insomma, alla rete di mobilità sostenibile generata dall’Autostrada taglia-file di sfiorare i 40 chilometri totali di sviluppo.
Va sottolineato, inoltre, che tutte le ciclabili connesse all’Autostrada raccordata con A4, A35 e A1 favoriscono l’interscambio pedali-rotaie in prossimità di Metropolitane, Ferrovie e Passante, ricuciono zone rurali e offrono ai Municipi l’occasione di entrare nel circuito del turismo lento, settore capace di assicurare sette miliardi di euro l’anno alle comunità.
Alcuni dei moltissimi percorsi finanziati dalla Concessionaria sono stati già segnalati, del resto, nelle guide da autorevoli esperti in materia agli amanti delle escursioni in bici o a piedi con il risultato di calamitare nell’Area Metropolitana, in special modo durante i fine settimana, un tale numero di visitatori da alimentare un insperato volano economico.
La fruizione di A58-TEEM consente, d’altra parte, anche a quanti provengono da altre Autostrade di parcheggiare fuori dai Caselli (Pessano, Gessate, Pozzuolo, Paullo e Vizzolo), di scaricare la due ruote dal tetto della vettura e di procedere in sella alla scoperta delle gemme ambientali incastonate nella Brianza, nel Milanese e nel Lodigiano.
Non a caso, quindi, Fusè e Stucchi, nelle dichiarazioni odierne ai media, hanno inquadrato l’esordio dell’infrastruttura non solo nello spettro della riduzione di rischi cui, negli ultimi decenni, i cittadini sono risultati esposti ma anche nella prospettiva della crescita e dell’occupazione che il tracciato, se promosso efficacemente, può innescare.