Milano, 7 giugno 2015 – La realizzazione di Tangenziale Est Esterna di Milano, l’infrastruttura-sistema che sta fluidificando il traffico nel congestionato quadrante sud-est dell’Area Metropolitana, non s’è, certo, fermata al casello di partenza rappresentato plasticamente dall’entrata in esercizio di TEEM-A58 (16 maggio scorso).
L’apertura del tracciato a pedaggio di 32 chilometri da Melegnano ad Agrate Brianza raccordato a sud con l’A1 Milano-Napoli, al centro con BreBeMi A35 e a nord con l’A4 Torino-Venezia ha, infatti, innescato non solo la crescita costante dei transiti su TEEM-A58 che l’Amministratore Delegato di Tangenziale Esterna SpA Claudio Vezzosi ha definito «soddisfacente» (a metà giugno, cioè a un mese dall’inaugurazione, la Concessionaria renderà noti i dati sul traffico registrati) ma pure un’accelerazione del completamento di diverse opere viarie ordinarie connesse alla nuova autostrada taglia-code.
Stiamo parlando di quella rete costituita da 38 chilometri di moderne Strade Provinciali e Comunali percorribili gratuitamente anche se finanziate prevalentemente con fondi privati che, nel rispetto del cronoprogramma stilato da Concessioni Autostradali Lombarde e Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, entro la primavera del 2016 verrà consegnata ai pendolari e agli autotrasportatori da almeno mezzo secolo penalizzati dagli incolonnamenti.
Per tutta la settimana, l’intensificazione dei lavori nel Lotto C delle opere connesse è stata seguita con interesse e in tutta sicurezza da centinaia di residenti nel Sud Milano che, in prossimità del casello TEEM-A58 di Vizzolo Predabissi, hanno assistito «in diretta» alla spettacolare costruzione del viadotto in acciaio Corten e calcestruzzo (700 metri di lunghezza per 5.000 tonnellate di peso) progettato dall’ingegner Pierangelo Pistoletti per collegare la Statale 9 «Via Emilia» e la Provinciale 17 «Sant’Angiolina», entrambe sottoposte a riqualificazione nell’ambito della realizzazione dell’infrastruttura-sistema, bypassando il trafficatissimo nodo di Melegnano.
Il manufatto, denominato dai tecnici IVN01, va considerato il gemello del Viadotto Lambro, l’opera ingegneristicamente più complessa tra quelle trasposte dalla carta millimetrata alla realtà lungo l’intera tratta di TEEM-A58, dal momento che, attraverso vari ponti del peso complessivo di 32.000 tonnellate (un decimo del tonnellaggio necessario per costruire il Ponte sullo Stretto), scavalca, a un’altezza superiore ai 30 metri, l’Autostrada del Sole, il Fiume Lambro e le linee ferroviarie ad alta velocità e tradizionale.
Ad accomunare IVN01 e Viadotto Lambro sono, d’altra parte, non solo la stessa «firma» (Pistoletti) e l’utilizzo dei medesimi materiali (acciaio Corten e calcestruzzo) ma anche il tracciato parallelo sino allo scavalcamento dell’A1.
Le fasi di realizzazione di IVN01, che viene assemblato sul posto e che, alla fine di giugno, sarà spinto con colossali argani da Vizzolo Predabissi sulla «Via Emilia» a Cerro al Lambro sulla «Sant’Angiolina», sono entrate nel vivo mercoledì scorso con il sollevamento sino a 36 metri di altezza della prima campata (225 tonnellate) grazie all’impiego di due gigantesche gru telescopiche in grado di issare, ricorrendo al modulo del contrappeso, sino a 700 tonnellate.
La posa dell’acciaio Corten sulle campate in calcestruzzo è continuata per tutta la settimana con il sollevamento dei conci (1.250 tonnellate totali di peso) che hanno permesso di ultimare lo «scheletro» di oltre 100 metri di IVN01. La costruzione proseguirà per tutto giugno sino al clou della spinta con gli argani in direzione «Sant’Angiolina». Un’operazione-show che i tanti aficionados dei lavori di TEEM-A58 non vorranno sicuramente perdersi. Nei cantieri qualcuno sussurra di prenotazioni più o meno ufficiali per un posto in prima fila.