23/07/2013
 

L’architettura finanziaria di Tangenziale Esterna Spa, la Concessionaria incaricata di progettare, realizzare e gestire per cinquant’anni dall’entrata in esercizio la Tangenziale Est Esterna di Milano (32 chilometri di tracciato autostradale da Agrate Brianza a Melegnano, 38 di opere viarie connesse, 15 di riqualificazione di arterie Provinciali e Comunali esistenti, 30 di nuove piste ciclopedonali e nove Progetti speciali ambientali), esce fortemente consolidata da un luglio in cui si sono concretizzate tre situazioni di natura economica che, di fatto, accelerano sia il closing del project-financing (due miliardi di euro gli investimenti complessivi compresi gli oneri finanziari) entro il 31 dicembre 2013 sia la costruzione di TEEM entro il 2015 di Expo.

La prima novità positiva è legata alle banche-arranger. Com’hanno anticipato nel pomeriggio l’amministratore delegato Stefano Maullu e il direttore finanziario Roberto Gregori, Unicredit è entrata ufficialmente nel pool di istituti di credito (Banca IMI-Gruppo Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano e Centrobanca-UBI) impegnato nel closing del project-financing. Le eccellenze del sistema bancario italiano stanno, quindi, accordando una corsia preferenziale al Piano economico finanziario di TEEM stilato da TE.

Il secondo elemento da considerare è riconducibile all’erogazione di un contributo pubblico di 330 milioni di euro (a fondo perduto) da parte di Cassa Depositi e Prestiti finalizzato alla costruzione dell’infrastruttura-sistema nei tempi fissati. E questo in attuazione a quanto disposto dal «Decreto del fare» e dal conseguente provvedimento firmato dal ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi e controfirmato dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Il finanziamento pubblico, condizionato al reale stato di avanzamento dei lavori e al conseguimento del closing entro il 31 dicembre 2013, verrà così modulato: 70 milioni di euro nel 2013; 70 nel 2014; 190 nel 2015. Va sottolineato che il contributo pubblico non abbasserà di un centesimo l’impegno in equity (590 milioni di euro) dei Soci stabilito dal Pef ma farà scendere da 1,4 miliardi di euro a poco più di 900 milioni di euro i finanziamenti di matrice bancaria.

La terza prospettiva da tenere presente è il nuovo aumento di capitale da 245 milioni di euro di TE (quello di 120 milioni deliberato alle fine del 2012 proprio in luglio è stato interamente sottoscritto dai Soci portando da 100 a 220 milioni di euro i capitale sociale) che il Consiglio di Amministrazione della Concessionaria ha già approvato, che il 31 luglio verrà sottoposto al vaglio dell’Assemblea dei Soci e che, una volta ricevuto il definitivo semaforo verde per un capitale sociale di 465 milioni di euro, potrebbe rispondere alle term-sheet (condizioni) di un eventuale nuovo prestito ponte (entità da valutare) da accendere a ottobre in attesa del closing di dicembre.

«Accogliamo con straordinaria soddisfazione la disponibilità di Unicredit, un grande Gruppo italiano a dimensione internazionale, a finanziare l’opera insieme con gli arranger più prestigiosi e competenti che potessimo trovare lungo la nostra strada, anzi autostrada – ha dichiarato Maullu -. L’interesse manifestato da Unicredit conferma che TEEM viene inquadrata dal sistema bancario nell’ottica di un’infrastruttura appetibile perché ad alta redditività. Potrebbero, quindi, arrivare presto nuovi soggetti finanziatori. Si sta andando, del resto, verso una determinazione univoca a sostenere gli investimenti necessari per costruire TEEM. Anche perché, in virtù del contributo pubblico, abbiamo la possibilità di operare a stretto contatto con il Governo dimostrando, grazie al rispetto puntuale del cronoprogramma, di voler ultimare l’Arco TEEM nel maggio 2014 di entrata in esercizio di BreBeMi e tutta l’opera entro il 2015 di Expo. Possiamo, comunque, parlare ancora di project-financing perché le ricadute pubbliche sul territorio in termini di opere viarie, piste ciclabili e interventi ambientali ammontano a 300 milioni di euro. Più precisamente, 160 milioni di euro per la provincia di Milano, 100 per quella di Lodi e 40 per Monza e Brianza».